Deficienza di adesione dei leucociti canina (CLAD) di tipo 1

Il deficit di adesione dei leucociti canini di tipo 1 è una grave malattia ereditaria autosomica recessiva caratterizzata da un`elevata suscettibilità alle infezioni potenzialmente letali. In questa patologia, i leucociti mancano dell`espressione di molecole essenziali per l`interazione con altre cellule e con la matrice extracellulare.

Sintomi

Il deficit di adesione leucocitaria canina di tipo 1 è una forma grave di immunodeficienza con una prognosi severa. In assenza di trattamento, i cani affetti tendono a morire prima di raggiungere i 6 mesi di età. I segni clinici, che di solito si manifestano prima delle 12 settimane di età, sono caratterizzati da infezioni ricorrenti, accompagnate da febbre, gengivite, lesioni cutanee, debolezza generalizzata, linfonodi ingrossati, apatia, dolore diffuso, alopecia focale e/o dermatite locale, salivazione eccessiva, anoressia, zoppia, ompaloflebite neonatale, nonché lesioni ossee (osteomielite) e polmonite persistente. È importante notare che le ferite cutanee infette non presentano essudato purulento.

Gestione della malattia

Il trattamento del deficit di adesione leucocitaria canina di tipo 1 si basa sull`uso di antibiotici contro le infezioni ricorrenti, anche se questa terapia non è sempre efficace. È invece in fase di studio la terapia con cellule staminali in grado di esprimere il CD18, la molecola assente nel deficit di adesione dei leucociti canini di tipo 1. In particolare, la terapia con cellule staminali trasformate con virus è in fase di sperimentazione. In particolare, la terapia con cellule staminali trasformate con vettori virali ha mostrato un certo successo, anche se richiede ulteriori ricerche. Se il cane dovesse presentare dei sintomi, è necessario rivolgersi al veterinario per una valutazione.

Base genetica

Questa malattia segue una modalità di ereditarietà autosomica recessiva. L`ereditarietà autosomica recessiva significa che il cane, indipendentemente dal sesso, deve ricevere due copie della mutazione o della variante patogena per essere a rischio di sviluppare la malattia. Entrambi i genitori di un cane affetto devono essere portatori di almeno una copia della mutazione. Gli animali con una sola copia della mutazione non hanno un rischio maggiore di sviluppare la malattia, ma possono trasmettere la mutazione alle generazioni future. È sconsigliato l`accoppiamento tra cani portatori di varianti genetiche che possono causare la malattia, anche se non presentano sintomi.

Rapporto tecnico

Nel deficit di adesione leucocitaria canina di tipo 1, i leucociti (o globuli bianchi) non esprimono le integrine CD11/CD18 sulla loro superficie cellulare a causa della mancanza del CD18. Questa molecola, membro della famiglia delle integrine β2, è fondamentale per l`interazione dei leucociti con altre cellule e con la matrice extracellulare. L`assenza di questi recettori di superficie impedisce ai leucociti di spostarsi verso i siti di infezione, di partecipare alla fagocitosi degli agenti patogeni e di svolgere il processo metabolico chiamato burst respiratorio, attraverso il quale generano composti microbicidi. Questa situazione rende l`animale più incline a infezioni ricorrenti, in quanto privo di strumenti cruciali per la difesa immunitaria. La carenza di CD18 è stata collegata a una mutazione nonsense (c.107G>C) nel gene ITGB2, responsabile della codifica della molecola. Questa mutazione comporta la sostituzione di una cisteina conservata in tutte le integrine β1, β2 e β3 dei mammiferi e dovrebbe interrompere un ponte disolfuro, compromettendo così la struttura e la funzione della proteina.

Le razze più colpite

  • Setter irlandese rosso e bianco
  • Setter irlandese

Bibliografia

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